Menu principale:
Cheesecake al lampone
INGREDIENTI PER 4 PERSONE:
Per la dacquoise alla nocciola (g 750)
g 250 albume fresco
g 100 zucchero
g 150 nocciole tostate
g 250 zucchero a velo
g 1 sale
Per la gelatina di lamponi (g 400)
g 340 lamponi surgelati
g 27 zucchero invertito
g 4 pectina E440
g 27 zucchero
Per la crema di formaggio bianco (g 1000)
g 190 quark
g 190 philadelphia
g 30 acqua
g 120 zucchero
g 62 tuorlo pastorizzato
g 14 colla di pesce
g 385 panna al 35% di m.g. semimontata
Per la meringa svizzera (g 350)
g 117 albume
g 233 zucchero
LA RICETTA
Per la dacquoise alla nocciola (g 750)
Setacciare la polvere di nocciole con lo zucchero a velo e mescolare con cura. A parte, montare a neve gli albumi aggiungendo alla fine lo zucchero. Mescolando con la spatola, unire poco a poco le polveri setacciate. Con un sac a poche, disegnare quindi dei dischi a spirale di diametro 16, alti 1,5 e cuocerli a 180°C per 20 minuti.
Per la gelatina di lamponi (g 400)
Miscelare la pectina con lo zucchero quindi aggiungere ai lamponi e allo zucchero invertito; portare a ebollizione. Colare sul disco di dacquoise, dentro l’anello e congelare.
Per la crema di formaggio bianco (g 1000)
Ammollare la gelatina. Cuocere acqua e zucchero a 121°C e versare sui tuorli già sbiancati. Miscelare e rendere cremosi i due formaggi, quindi incorporarvi la gelatina precedentemente sciolta a bagnomaria. Unire infine i tuorli, lo zucchero e la panna montata.
Per la meringa svizzera (g 350)
Scaldare a bagnomaria gli ingredienti a 60°C: montare fino al raffreddamento completo.
SOURCE: http://www.reedgourmet.it/temi/Pasticceria/ricette/Cheesecake_al_lampone.aspx
Tutti in visita alle birrerie !!!
Porte Aperte Birrerie è giunta ormai all’ottava edizione. Dal 20 al 22 settembre appassionati e curiosi potranno dedicarsi alla scoperta delle birre, in un incredibile percorso multimediale e gustativo
Un evento mediatico collettivo, una grande festa fatta prima di tutto di persone, accomunate da curiosità e da passione per la birra. Coinvolgenti degustazioni, workshop e momenti ludici, proposti da chi questa bevanda la fa, la ama, la conosce profondamente; un team di persone interamente dedicato, in questa tre giorni, a creare momenti di incontro unici, condivisione e assaggio, capace di avvicinare e appassionare chi la birra già la gusta con piacere e chi si avvicina per la prima volta. Se la prima edizione ha contato 365 visitatori, la costante crescita degli anni successivi ha fatto registrare la presenza di oltre 5.500 appassionati all’edizione più recente.
Anche l’Antica Birreria Theresianer rimarrà aperta per le visite guidate (con ingresso completamente libero e gratuito) e anche per questa Ottava Edizione di Birreria Porte Aperte, che promette di essere a 360 gradi e a “tutta birra”, i partecipanti potranno trovare visite guidate, alla scoperta dell’affascinante percorso di realizzazione di una birra artigianale Theresianer, che illustreranno il processo fin dalla selezione dei lieviti per arrivare alle regole della corretta spillatura. Ma anche workshop e degustazioni condotti da mastri birrai per un’analisi approfondita delle sfumature e caratteristiche di ciascuna delle sette birre protagoniste, la food experience per esaltare le qualità Theresianer con il giusto abbinamento gastronomico, ed infine la musica, con differenti gruppi musicali che si avvicenderanno sul palcoscenico e… giochi anche per i più piccoli.
SOURCE: http://www.reedgourmet.it/temi/Generale/news/Tutti_in_visita_alle_birrerie_17092013.aspx
Finissima tartare di bue piemontese ai tre sapori.
Naturale, olio e sale, con crema di acciughe, capperi e tuorlo d'uovo intero.
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
g 600 polpa tenera di coscia di bue piemontese
n 4 uova
sale di Maldon
Per la salsa verde
un grosso mazzo di prezzemolo
acciughe sott’olio
g 60 capperi
g 60 cetrioli sott’olio cipolla rossa
olio extravergine d’oliva
Preparazione
Mondare la carne e batterla al coltello. Un volta battuta, tenerne da parte 120 g circa e formare delle palline da 30 g. Condire il restante trito con olio e sale. Comporre quattro dischi da 40 g e altri quattro da 80 g, premendo leggermente al centro.
Per la salsa verde:
lavare e mondare un mazzo di prezzemolo. Inserire nel cutter tutti gli ingredienti e frullare aggiungendo a filo l’olio, fino a ottenere una consistenza cremosa.
Montaggio:
impiattare, mettendo alla base una cucchiaiata di salsa verde, posizionandovi sopra il disco di tartare da 80 g e adagiandovi al centro il tuorlo d’uovo. Posizionare vicino al primo il secondo disco da 40 g, condito solo con olio e sale. A fianco, posare la pallina non condita. In alternativa, porzionare la variazione di tartare in ciotoline da impilare una sull’altra, in verticale.
SOURCE: http://www.reedgourmet.it/temi/cucina/ricette/Finissima_tartare_di_bue_piemontese_ai_tre_sapori_.aspx
Un nuovo progetto di ristorante extra lusso a Las Vegas per David Beckham e Gordon Ramsay
Sono vecchi amici. Uno aveva la passione del calcio fin da ragazzo, ma a causa di un brutto infortunio ha intrapreso la carriera nel mondo della ristorazione. L’altro è stato un grande calciatore ma ha sempre covato la passione per la cucina. Perché dunque non aprire un ristorante insieme, nella scintillante città di Las Vegas? Nasce così, tra David Beckham e Gordon Ramsay, il progetto di un nuovo ristorante extra lusso. Con loro Steve Wynn, proprietario del notissimo e lussuosissimo Wynn Resort and Casino.
Del resto, a Las Vegas, Gordon Ramsey si muove già con molta sicurezza perché vi possiede già tre ristoranti: il BurGR al Planet Hollywood, la steak house al Paris e il Pub&Grill al Ceasar Palace. Steve Wynn è certo però che anche questo sarà un locale di sicuro successo.
SOURCE: http://www.reedgourmet.it/temi/cucina/news/David_Beckham_e_Gordon_Ramsay_20092013.aspx
Azienda "Paolo Scavino": focus on wines
Acquadulza é lieto di annunciare un evento per gli amanti della buona cucina e del vino d'autore: Sabato 28 settembre 2013 alle ore 20.00 in collaborazione con l'azienda "Paolo Scavino", verrà proposta una cena degustazione che non puo' certo passare inosservata.
I migliori tagli di Fassone e le migliori Docg della famiglia Scavino si fonderanno in un'esplosione di sapori e profumi che ben si sposeranno con il panorama esclusivo del Lago Maggiore.
"Langhe Sorriso 2012", "Nebbiolo 2011 docg", Barolo "Bric del fisc 2007" e un eccezionale Barolo "Carobric 1998 docg", saranno i vini proposti durante la serata, ma la famiglia Scavino, attiva da 1921 e giunta ormai all quarta generazione, puo' annoverare un'ancora piu' ricca proposta di vini nella sua produzione e una visita al loro sito internet se non alla loro azienda, pare proprio d'obbligo: http://www.paoloscavino.com/our-wines/
Quale miglior modo per chiudere, se non presentare la scheda del pezzo forte della degustazione?
Il barolo Carobric venne prodotto per la prima volta nel 1996, dopo che la famiglia Scavino acquistò a Castiglione Falletto un appezzamento di Rocche di Castiglione. Questa storica cru rappresenta l'80% del Barolo Carobric ed é completata da una piu' piccola percentuale di crus di Cannubi e Bric del Fiasc.
I vini prodotti in questo vigneto sono complessi, una classica e multidimensionale espressione del Barolo.
BAROLO CAROBRIC®
Appellation: Barolo DOCG
Region: Piemonte
Village, crü: Castiglione Falletto (Rocche di Castiglione, Bric del Fiasc), Barolo (Cannubi)
Varietal: Nebbiolo 100 %
Altitude, Exposure: 350mt, south east
Soil: Rocche di Castiglione soil is the Arenarie di Diano d’Alba (Diano sandstone), alternating strata of yellowish-gray sandstones and sandy-clay marl.
Farming system: guyot
Planting year: Bric del Fiasc (1938-1979-1984-2009-2012), Rocche di Castiglione (1970, 1999), Cannubi (1946)
Plant Density: 4300 vines per hectare
Viticulture: grassing on the rows intercalated with tillage during the fall and spring, done by hand between the vines. Average yields of 40 Hl/ha
Harvest period: harvest by hand, normally on the first / second decade of October
Vinification: Separate vinification of the cru, destemming and light crushing. Maceration and fermentation in stainless steel with temperature controlled and indigenous yeasts; malolactic fermentation in oak barrels; natural tartaric stabilization.
Aging: the three crus are aged separately in French oak barrels for 10 months and further 14 months in large casks. Blend and 1 year in stainless steel followed by 10 months of bottle aging.
IL BAROLO IN ACQUADULZA
Sabato 28 Settembre ore 20.00
Cena di degustazione con Enrica Scavino,
dell’Azienda "Paolo Scavino" - di Enrico Scavino
in Castiglione Falletto
Aperitivo di Intrattenimento con:
Langhe Sorriso 2012 – chardonnay,
sauvignon blanc, viognier
Nebbiolo 2011 docg
In abbinamento a:
Battuta di Fassone Piemontese
Bric del Fiasc 2007 – Barolo
In abbinamento a:
Ravioli di manzo al burro e salvia
Carobric 1998 docg - Magnum – Barolo
In abbinamento a:
Brasato di manzo alla piemontese
caffè e assortimento di biscotti artigianali
acqua
Euro 60
SOLO SU PRENOTAZIONE
+39 03321856619 +39 3401865078
"Acquadulza"
Sulle rive del lago Maggiore si trova un locale incantevole, un luogo in cui passato e presente si incontrano ispirando nel visitatore una valanga di emozioni. Questa è la sensazione che si prova davanti ad Acquadulza, un luogo innovativo e sorprendente che si compone di due spazi ognuno con una propria funzione specifica,ma comunicanti tra loro: bar- "wine butega" & "restaurant".
L’architetto Simone Micheli che ha realizzato il progetto dice di aver creato uno "spazio mentale immaginifico che si nutre di stimoli sensoriali primordiali".
L’obiettivo dell’Architetto Micheli nel realizzare questo progetto era quello di risolvere in maniera "altra" problematiche di natura funzionale;a questo scopo ha creato un "non luogo" che contempli spazi lontani da quelli stereotipati.
Tutti gli ambienti di "Acquadulza" avvolgono a 360º i sensi del visitatore e lo coinvolgono in un viaggio nella narrazione di storie nuove. Tutto questo si rende possibile grazie alla creazione di spazi dalla natura interattiva come il ristorante che occupa una superficie di 250 mq : uno spazio aperto suddiviso da più ambienti contigui distinti da setti di vetro trasparente.La sala che per prima accoglie il visitatore è la cosiddetta "wine butega" area nella quale si possono degustare prodotti locali,ma che allo stesso tempo ci introduce al ristorante vero e proprio. Il ristorante e la "Wine Butega" sono dotati di tavoli in legno nero con gambe in ferro color argento e sedie in ecopelle con struttura in metallo verniciata color argento. Rilassanti aloni di luce blu sono riflessi sulle pareti da specchi forati dalla forma arrotondata ,scagliandosi sull’intonaco immacolato.
Il bar ha una dimensione di 70 mq. Protagonisti di quest’area sono il vetro e lo specchio che donano candore a tutta l’ambientazione.La parete longitudinale è dominata dal retrobanco in mdf laccato color verde acido su cui scorre un rivestimento in acciaio inox. Al centro della stanza ,quasi impercettibile, si alza un banco da appoggio in vetro trasparente che divide lo spazio con la sua presenza sussurrata. Nella parete a specchio si mimetizzano le porte del bagno e del ripostiglio segnalate solo da due maniglie color verde acido. Lungo la parete che si affaccia sul lago corre una mensola in acciaio inox satinato accompagnata da sgabelli in metallo.
L’unico richiamo al mondo reale presente nella stanza è rappresentato da uno specchio sospeso con tv al plasma sulla parete di fondo.
In questo microcosmo si incontrano i gusti della tradizione e le forme innovative,coinvolgenti ed affascinanti della contemporaneità,nate dall’ingegno dell’Arch. Simone Micheli,il quale ha dichiarato che "si tratta di un progetto che prende spunto concettuale dai riferimenti di contenuto del lago e delle montagne e si trasforma in espressione "altra", in luogo per incontrarsi e vivere esperienze con l’inconscia consapevolezza di appartenere al presente."
SOURCE: Ufficio Stampa Simone Micheli www.simonemicheli.com
PHOTO: Jürgen Eheim www.eheim.it
Vinellando 2013: Acquadulza tifa Tore del Moro... e il risultato premia le aspettative!
L'edizione 2013 di Vinellando si é svolta nel cuore della Maremma del Morellino, a Magliano in Toscana.
Per questa occasione, Acquadulza faceva il tifo per l'Azienda Agraria Santa Lucia e le aspettative non sono state tradite: meritatissimo terzo posto per TORE DEL MORO annata 2011.
Questa la classifica finale:
Vincitore del premio “Morellino più tipico”
Morellino di Scansano San Giuseppe 2011 di Fattoria Mantellassi
Terzo classificato
Morellino di Scansano Tore del Moro 2011 dell’azienda Santa Lucia
Secondo classificato
Morellino di Scansano 2011 Podere 414 di Simone Castelli
Primo classificato e vincitore dell’edizione 2013 di Vinellando
Morellino di Scansano Heba 2011 della Fattoria di Magliano
A questo punto é d'obbligo la scheda tecnica del vino:
Tore del Moro
"La ciliegia nera, il ribes, la grande consistenza e l’ottima integrità rendono questo sangiovese 100% un ottimo bicchiere per tutti i giorni, ideale con antipasti e primi piatti di carne. Massima espressione della Maremma."
Tipologia del prodotto: D.O.C.G. Morellino di Scansano.
Zona di Origine: i vigneti sono all’interno del comune di Magliano in Toscana, a pochi km dal Parco Naturale della Maremma.
Terreno: il terreno si trova in bassa collina, esposto a sud-ovest, di medio impasto, calcareo e ciottoloso.
Forme d’allevamento: i vigneti coltivati a cordone speronato con orientamento dei filari Nord-Sud, quindi con un’ottima intercettazione della radiazione solare, posizione che assicura una buona sommatoria termica nel corso della maturazione. La carica di gemme a pianta varia da 6 a 10 a seconda del loro vigore; i sesti d’impianto sono 2,70 m. per 0,80 m.
Vitigni: Sangiovese 100%.
Resa ettaro: 80 ql. uva.
Resa uva/vino: 70%.
Vendemmia: avviene nella 2ª o 3ª decade di settembre a seconda dell’andamento stagionale e comunque quando le uve hanno una maturità fenolica ottimale per la vendemmia. L’uva viene raccolta manualmente e trasportata in cassette in cantina.
Vinificazione e conservazione: l’uva viene vinificata in modo strettamente tradizionale in vasche di limitati volumi e lasciata macerare per un periodo di 20 gg. con controllo della temperatura in modo da avere una buona estrazione delle componenti polifenoliche che oltre a rappresentare il colore hanno anche riscontro diretto sulle qualità organolettiche del prodotto.
Maturazione: Dopo la fermentazione malolattica il vino prosegue la propria maturazione per 4 mesi in barrique allo scopo di migliorare struttura, complessità e profilo aromatico. Il vino viene poi imbottigliato alla fine dell’estate successiva alla vendemmia.
Affinamento: minimo 180 gg. in bottiglia.
Temperatura servizio: 18° C.
SOURCES: http://www.vinoalvino.org/blog/2013/08/vinellando-2013-the-winner-is.html
http://www.azsantalucia.com/i-nostri-vini/tore-del-moro/
SL Cabernet Sauvignon
Il frutto ancor vivo, l’utilizzo di legni sempre nuovi, il grande profumo, colore, sapore fanno di questa selezione di uve un vino di grande potenza e persistenza, integro e con un grande equilibrio. Con una Fiorentina è un esplosione di gusto.
Tipologia del prodotto: Doc Capalbio Cabernet Sauvignon
Zona di origine: vino prodotto dai nostri vigneti situati vicino Fonteblanda, di fronte al Parco Naturale della Maremma.
Terreno: il vigneto dell’ SL è stato impiantato nel 1999 su un terreno franco argilloso, privo di scheletro ed esposto ad ovest.
Forma d’allevamento: l’impianto di questo vigneto conta circa 4000 ceppi per ettaro ed è allevato a cordone speronato bilaterale con una carica di gemme che varia da 6 a 8 gemme/pianta.
Vitigno: Cabernet Sauvignon in purezza.
Resa ettaro: 4000 Kg
Vendemmia: generalmente la vendemmia del Cabernet Sauvignon destinato alla produzione di questo vino avviene nella prima o seconda settimana di ottobre, ed è effettuata in due tempi anando a raccogliere con l’intervallo di circa una settimana solamente i grappoli che hanno raggiunto la perfetta maturità e viene trasportata in cantina in cassette.
Vinificazione: l’uva dopo essere stata diraspa-pigiata viene avviata alla fermentazione in vasche d’acciaio a temperatura controllata, dove rimane per circa 3 settimane. Durante questo periodo la macerazione e condotta con dei semplici rimontaggi , la cui durata e intensità variano nel corso della fermentazione, fino ad una fase di macerazione post-fermentativa.
Maturazione: al momento della svinatura il vino viene messo in barriques di rovere francese nuove, dove termina la fermentazione alcolica e svolge la fermentazione malolattica rimanendo sulle proprie fecce fini per 12 mesi. Al termine di questo periodo affina per altri due mesi in vasca d’acciaio e poi va in bottiglia.
Affinamento in bottiglia: prima dell’uscita sul mercato il nostro SL riposa per ulteriori 12 mesi in bottiglia.
Temperatura di servizio: 18/19°C.
SOURCE: http://www.azsantalucia.com/i-nostri-vini/cabernet/